West Nile 2.0 e l’alluvione in Romagna

Un'allerta crescente: l'Italia registra un picco di casi di West Nile

Il 2022 ha registrato un numero elevato di casi di West Nile in Italia, superando gli altri paesi europei, ad eccezione del 2018, che è stato l’anno con il maggior numero di focolai nella storia del paese. Nel 2022, sono stati segnalati 588 casi confermati di infezione da West Nile Virus nell’uomo, dal giugno all’inizio di novembre.

Ad oggi, i casi di West Nile (Malattia del Nilo Occidentale) stanno aumentando in Italia a causa del caldo, specialmente nella Pianura Padana e in Sicilia. L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato il primo bollettino della stagione 2023, evidenziando la presenza del virus in due province italiane: Catania e Varese, ma solo negli animali e non negli esseri umani al momento.


L'origine e il ruolo chiave delle zanzare nella trasmissione della trasmissione della febbre del Nilo Occidentale

La febbre del Nilo Occidentale (West Nile) prende il nome dal fiume Nilo, in quanto è stato identificato per la prima volta nella regione del Nilo Occidentale, in Uganda, nel 1937. Successivamente, il virus si è diffuso in altre parti dell’Africa, del Medio Oriente, dell’Europa, dell’Asia e delle Americhe.

La febbre del Nilo Occidentale viene trasmessa principalmente attraverso la puntura di zanzare infette, in particolare quelle appartenenti al genere Culex. Queste zanzare si infettano nutrendosi di uccelli infetti e possono quindi trasmettere il virus agli esseri umani e ad altri animali durante il pasto successivo.

Nuove direttive per il controllo delle zanzare nelle zone alluvionate

L’assessorato regionale alle Politiche per la salute, in collaborazione con il gruppo tecnico regionale per la prevenzione delle arbovirosi, ha definito una serie di indicazioni tecniche per rafforzare il controllo delle zanzare nelle zone alluvionate. Queste misure integrano il Piano regionale arbovirosi, approvato dalla Giunta lo scorso aprile, e prevedono la ricerca di eventuali virus patogeni attraverso la cattura e l’analisi di zanzare adulte.

Tutti i Comuni delle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini sono richiamati a garantire l’attuazione delle misure previste dal Piano regionale. Queste misure includono la distribuzione di larvicidi nelle tubature pubbliche e la comunicazione alla cittadinanza per una corretta gestione delle aree private. In particolare, si chiede di sensibilizzare le imprese e i responsabili di aree critiche come cantieri, aree dismesse, parcheggi, vivai e altre attività produttive e commerciali che possono favorire lo sviluppo larvale.

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